15/12/2021
Cybertech e la questione geopolitica dei microchip

"Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma non a porne uno" A. Einstein

A cura di Gianluca Tirozzi Indice

Introduzione
Pandemia e produzione tecnologica: fotografia attuale
La produzione di microchip nel mondo
I microchip e il fenomeno della Trade war
I settori coinvolti dalla questione geopolitica dei microchip
Il mercato dei microchip Introduzione

La pandemia da Covid-19 ha reso molto complicato l’approvvigionamento delle materie prime necessarie alla produzione dei microchip, che risultano essere quegli elementi fondamentali per lo sviluppo della maggior parte dei dispositivi digitali. I metalli delle nuove tecnologie, altrimenti detti “terre rare”, sono considerati di centrale importanza nella questione relativa alle geopolitiche internazionali sul fronte della competizione tecnologica, specie se consideriamo l’alterità concorrenziale, da sempre esistita, tra Usa e Cina. Ma che ruolo ha, in questo ambiente, l’Italia e quale ruolo è conferito all’Ue sulla medesima questione? Ce lo siamo chiesti in questo nuovo articolo. Pandemia e produzione tecnologica: fotografia attuale

Durante la crisi da Covid-19 le dinamiche che hanno preso forma intorno al settore tecnologico sono state tante. Il settore automotive, ad esempio, ha dovuto cancellare diversi ordini pervenuti alle proprie aziende che forniscono semiconduttori, per convertire la produzione di microchip per automobili in produzione di microchip per dispositivi elettronici, come pc e smartphone, la cui domanda dei consumatori è salita vertiginosamente.

Gli impianti, dunque, in tale occasione sono stati convertiti con non poca difficoltà, e non poco tempo. Di converso, quando la domanda di automobili è tornata in auge, la riconversione da dispositivi elettronici in prodotti nuovamente automotive ha generato le stesse difficoltà di costi e tempo. La fotografia che ne consegue è uno scenario produttivo internazionale confuso, volto all’inseguimento delle preferenze del consumatore e delle sue esigenze del caso concreto. La produzione di microchip nel mondo

L’industria dei microchip, probabilmente, è una delle più globalizzate al mondo. L’assemblaggio delle singole componenti di un microchip, infatti, non avviene in un solo Stato, ma si dirama piuttosto in tante parti del pianeta, tante quante sono le aree in concomitanza delle quali si ha una maggiore capacità tecnologico-produttiva. La dinamica propulsiva del settore, in altre parole, prevede numerosi attori in prima linea e non avviene in tempi rapidi.

Il primo passaggio necessario è quello della progettazione. I microchip in particolare prendono vita nel Paese leader per questo genere di attività: gli Stati Uniti. A progetto concluso, si procede con l’invio del disegno in Giappone, il Paese deputato alla realizzazione tecnica dei materiali necessari alla creazione del chip. Una volta estratti i lingotti di materiale tecnico, il Giappone provvede a inviarli nuovamente agli USA, che si premureranno di ricavare da essi i cd. “wafer” semiconduttori. Ciascun wafer viaggia, in realtà, per diverse parti del mondo: Cina, Malesia, Sud-Est Asiatico, Indonesia, etc. per poi rientrare negli USA. L’uso dei wafer nelle note silicon foundries, di Taiwan, rappresenta un delicato problema di implicazione ambientale, che qualcuno ha definito con l’espressione “Trade war”. I microchip e il fenomeno della Trade war

Forse più nota sotto il nome di “guerra dei dazi”, la Trade war rappresenta, oggi, una delle maggiori implicazioni commerciali nel settore delle produzioni internazionali. Per guerra commerciale s’intende far riferimento a un fenomeno piuttosto recente, nato nel 2018, che ha visto Cina e Usa fronteggiarsi pericolosamente. Il 22 Marzo del 2018, per l’esattezza, l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva focalizzato la propria attenzione sul recupero dei danni prodotti da Pechino durante l’esternazione di pratiche commerciali identificate come “scorrette”.

Le aziende cinesi, in concreto, venivano tassate per furto di proprietà intellettuale, al punto da fomentare un’acredine tra le due potenze ancora in fase di risoluzione. La pandemia ha rallentato e raffreddato il clima di avvicinamento che sembrava intravedersi da lontano tra Pechino e Washington. Da ciò si evince che la produzione dei microchip ancora adesso rappresenta uno dei principali motivi di scontro tra le due super potenze economiche. I settori coinvolti dalla questione geopolitica dei microchip

La produzione di microchip nel mondo è un argomento complesso non soltanto per la realizzazione concreta del prodotto, ma anche e soprattutto per le varie questioni sottese a questo importante settore. Le macro aree che vengono identificate come correlate alla produzione tecnologica possono essere sintetizzate come segue: la distribuzione della manifattura sul suolo di proprio interesse; la localizzazione geografica delle aree in cui si trovano le materie prime necessarie; le politiche da intraprendere per entrare in questo mercato; l’equilibrio commerciale ed economico esistente intorno a questo ambiente e le azioni della concorrenza che possono alterarlo.Questa piccola analisi ci permette di rintracciare nella geopolitica dei microchip quella caratteristica di complessità che ci si aspetta nelle produzioni che interessano a vario titolo diversi Stati del mondo. Il mercato dei microchip

Secondo le ultime notizie Ansa, afferenti al mese di Novembre 2021 scorso, siamo passati dalla media di vendita di 170 a 224 auto usate che sono state vendute ogni 100 nuove: un aumento dell’usato che la dice lunga sulla crisi del settore automotive. La causa dell’aumento negli acquisti di auto usate sembrerebbe essere ricondotta alla crisi di semiconduttori e microchip le cui materie prime continuano ad essere scarse, al punto da provocare la chiusura di interi stabilimenti. Questa situazione di scarsità ha rallentato di parecchio la produzione di auto nuove, generando una asincronia tra le due categorie di autovetture: il nuovo e l’usato. La correlazione tra terre rare, microchip, e automotive sembra dunque manifestare nuovamente la sua esistenza, mostrando i vari punti di contatto che vi sono tra il settore produttivo tecnologico e l’andamento delle scelte dei consumatori e, forse, sarebbe più corretto dire dell’economia. Se vuoi saperne di più sui nostri prodotti e servizi, contatta il nostro team: noi di bitCorp saremo felici di darti una mano!

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