WhatsApp, l'app di messaggistica più popolare al mondo, ha recentemente ricevuto una multa di 5,5 milioni di dollari da parte dell'Autorità Garante della Protezione dei Dati Personali (GPDR) per la violazione del GDPR (General Data Protection Regulation).

Secondo l'Autorità, la società avrebbe violato le disposizioni del GDPR sulla trasparenza e l'informazione fornite agli utenti in merito al trattamento dei loro dati personali. Inoltre, la multa è stata imposta anche per la mancata autorizzazione dell'Autorità stessa al trattamento dei dati personali.

La nota app di messaggistica, in concreto, è stata accusata di non conformità in diversi ambiti, tra cui la mancata informazione agli utenti su come i loro dati sono trattati, l'utilizzo dei dati per scopi diversi da quelli menzionati nella politica sulla privacy, la mancata comunicazione in merito al trasferimento dei dati a terzi e la mancata notifica all'Autorità Garante della Protezione dei Dati Personali.

Il team ha reso noto di aver preso provvedimenti per adeguarsi alle disposizioni del GDPR, tra cui l'ampliamento della trasparenza su come vengono trattati i dati personali degli utenti e la migliorata comunicazione con l'Autorità Garante.

Resta il fatto che la multa inflitta a WhatsApp è un monito a tutte le organizzazioni, che devono adeguarsi alle disposizioni a tutela della privacy. Le aziende devono assicurarsi di ottenere il consenso degli utenti in merito al trattamento dei loro dati personali, di informare gli interessati in modo chiaro e trasparente su come vengono gestite le loro informazioni, di comunicare eventuali trasferimenti a terzi e di notificare il tutto all'Autorità Garante prima di effettuare qualsiasi trattamento.

WhatsApp ha imparato la lezione e speriamo che altre aziende possano imparare da questo esempio!

Per ogni ulteriore approfondimento vi invitiamo a leggere l'articolo di Red Hot Cyber, consultabile qui.

Il team di bitCorp