Richiamando l'impostazione Aristotelica e connotandone i tratti secondo le fattezze della modernità: oggi più che "animali sociali" potremmo definirci "animali virtuali", sebbene dietro ci sia il medesimo bisogno di confronto con gli altri.
I dati personali sono una risorsa essenziale per il futuro del metaverso. La questione è come gestirli per rendere le esperienze di realtà virtuale più gratificanti e meno minacciose.
L'approccio aristotelico alla gestione dei dati personali, utilizzato dagli studiosi dall'antichità alla modernità, si basa su tre caratteristiche: 1) ogni persona ha un'identità unica; 2) questa identità può essere espressa in termini di un insieme di caratteristiche o tratti; 3) questi tratti possono essere espressi in termini di un sistema di attributi condivisi con altri.
Queste tre caratteristiche sono ancora attuali, ma devono essere adattate alla realtà moderna, in particolare alla realtà virtuale. Non possiamo più definirci "animali sociali", come faceva Aristotele 2500 anni fa, perché ora viviamo in un mondo in cui le nostre interazioni con gli altri sono sempre più mediate dalla tecnologia. Potremmo invece definirci "animali virtuali", ma dietro questo termine si nasconde lo stesso bisogno di confronto con gli altri che guidava le azioni dei nostri antenati.
Il team di bitCorp