14/12/2022
Emozioni e cybercrime

Non è un segreto che la criminalità informatica sia in aumento. Ogni anno sembra che gli hacker diventino sempre più sofisticati. Tutti abbiamo sentito le storie dell'orrore: la carta di credito di un amico è stata violata, a qualcuno è stata rubata l'identità o il vostro account sui social media è stato preso di mira dagli hacker.

Ma ciò di cui molti non si rendono conto è che i criminali informatici non cercano solo di rubare il vostro denaro o le vostre informazioni, ma anche di sfruttare le vostre emozioni. Sanno che, facendo leva sui sentimenti, possono indurvi a fare cose che normalmente non fareste. Ecco perché è così importante capire come le emozioni e il crimine informatico lavorano insieme, in modo da potersi proteggere da questo tipo di attacchi.

Di quali emozioni approfittano i criminali informatici?

I criminali informatici sfruttano qualsiasi emozione che renda qualcuno più propenso a consegnare le proprie informazioni personali o il proprio denaro. In questo modo, fanno leva sul vostro senso di autoconservazione e sul desiderio di connessione. Le emozioni di cui un cybercriminale approfitta sono diverse: paura, vergogna, senso di colpa.

La paura è correlata al timore della perdita e può essere usata per far sentire le persone come se dovessero proteggersi dalla sottrazione di qualcosa di prezioso, come i propri dati, o i propri soldi. La vergogna e il senso di colpa fanno leva sul nostro desiderio di evitare di essere visti come una persona cattiva: se qualcuno minaccia di condividere informazioni personali imbarazzanti, l'unica strada che ci fa sentire al sicuro è quella di cedere al ricatto, per mantenere pulita la nostra immagine.

Perché i fattori emotivi funzionano così bene nel cybercrimine?

Le emozioni sono una forza potente. Possono indurci ad agire senza pensare, possono farci sentire in pericolo quando non ce n'è alcuno, e possono persino farci credere che cose che non sono realmente pericolose lo siano. Se un criminale informatico riesce ad attingere alla paura, alla vergogna o al senso di colpa di qualcuno, diventa molto più facile per lui ottenere ciò che vuole. Perché sono universalmente umani.

Tutti abbiamo bisogno di appartenere, di essere accettati dagli altri e di sentirci bene con noi stessi. Tutti vogliamo sentirci al sicuro nella nostra vita, sicuri di non perdere nulla di prezioso o importante per noi. E tutti temiamo il rifiuto da parte degli altri, di essere visti come persone cattive e di veder rovinata la nostra reputazione. Le emozioni fanno parte della nostra vita quotidiana. Ci aiutano a capire il mondo che ci circonda e a reagire in modo da raggiungere i nostri obiettivi.

Le emozioni sono utili anche per le interazioni sociali, in quanto svolgono un ruolo importante nel plasmare il modo in cui comunichiamo tra di noi. Quando i cybercriminali sviluppano un attacco informatico emotivo, gli aggressori sfruttano queste funzioni umane naturali a loro vantaggio: manipolando le emozioni e inducendo le vittime a fare cose che normalmente non farebbero.

Emotività e cybercrime: imparare ad essere lucidi per stare in rete

Internet è un luogo in cui possiamo fuggire dal mondo reale. Ma nel mondo di oggi, il mondo digitale e quello fisico si stanno intrecciando sempre di più. Siamo tutti connessi, che lo vogliamo o no. Ma cosa succede quando il mondo virtuale diventa troppo reale?

La criminalità informatica è in aumento e diventa sempre più difficile rimanere al sicuro in un mondo in cui tutti cercano di sottrarci tutto. Infatti, se non avete una forte capacità di gestione delle emozioni e una mente lucida, potreste ritrovarvi vulnerabili ancor prima di accorgervene.

Come si fa a stare al sicuro? Come proteggere la propria identità pur potendo godere di tutti i vantaggi della tecnologia moderna? La risposta sta nell'imparare a gestire le emozioni e a mantenere la calma di fronte alle minacce della criminalità informatica.

Il modo migliore per proteggersi dalle insidie della rete è ragionare freddamente, adottare il giusto distacco e pensare con chiarezza. Quando le emozioni sono alte, può essere facile prendere decisioni avventate su come gestire la propria sicurezza digitale, come cancellare le e-mail senza averle lette prima, o fornire informazioni personali senza pensare a come potrebbero essere usate in seguito.

Perciò, se avvertite il pericolo di un cybercrime, ricordatevi che siete di fronte a un computer e a una tastiera: scollegatevi un attimo da tutto e ragionate. Ciò che vi spaventa è davvero così grande o siete voi a percepirlo come tale? Riflettete su questo e se ritenete di non avere altra via d'uscita sappiate che non è così, e che all'opera ci sono già molte persone in grado di aiutarvi: dalle autorità alle aziende come la nostra. Rivolgetevi a loro e dategli fiducia!

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