Il metaverso è uno spazio virtuale in cui le persone possono interagire tra loro e partecipare a un'esperienza condivisa. La meta-identità è un'identità sociale che può essere creata, adottata o scartata, da un individuo attraverso l'uso della tecnologia digitale. Sia il metaverso che la meta-identità sono esempi di come gli esseri umani siano in grado di esprimere la propria individualità attraverso la tecnologia.
Il concetto di metaverso
Il concetto di metaverso è spesso associato all'idea di realtà virtuale (VR). Un metaverso può essere considerato come una comunità online in cui le persone possono incontrarsi, interagire e condividere esperienze. Il termine "metaverso" è stato usato per la prima volta nel romanzo Snow Crash (1992) di Neal Stephenson. In questo libro, Stephenson descrive il metaverso come "un vasto paesaggio generato dal computer e condiviso da milioni di utenti in tempo reale".
Il rapporto tra metaverso e metaidentità
Il rapporto tra metaverso e meta-identità è complesso. Il metaverso è un ambiente che permette agli utenti di creare un avatar digitale e di interagire con altri avatar in uno spazio virtuale, mentre la meta-identità si riferisce al modo in cui le persone si presentano online. Il metaverso è l'ambiente in cui gli utenti possono creare il corrispondente virtuale di sé stessi, mentre la meta-identità si riferisce al modo in cui le persone si presentano online.
I metaversi sono spesso utilizzati come mezzo per evadere dalla realtà e sperimentare un altro mondo, ad esempio un mondo di fantasia. Tuttavia, molti utenti usano questi spazi digitali anche per esplorare la propria identità: possono scegliere un avatar e poi sperimentare diverse versioni di sé stessi, cambiando aspetto e comportamento. Lo sstesso suffisso "meta", in effetti, si riferisce a qualcosa che è al di sopra, o al di là, dello spazio-tempo conosciuti e può portare ad un processo di esplorazione volto ad indagare la realtà, sia pure in forma "binaria".
I casi d'uso più interessanti del metaverso e della metaidentità
I casi d'uso più interessanti del metaverso, che sono già stati sperimentati, possono essere sintetizzati come segue.
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Offrire alle persone con disabilità la possibilità di sperimentare un mondo in cui non siano limitate dalle resistenze della vita reale.
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Offrire istruzione in modi nuovi, ad esempio insegnando agli studenti come imparare in ambienti 3D invece che nelle aule tradizionali.
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Creare musei e mostre virtuali che consentano a persone di tutto il mondo di visitarli virtualmente, risparmiando così sui costi di viaggio e rendendo queste mostre più accessibili.
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Creazione di una comunità virtuale per persone con interessi comuni
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Progettare avatar personalizzati per far interagire gli utenti tra di loro
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Migliorare l'empatia: gli utenti possono sperimentare il mondo attraverso gli occhi di un altro avatar, il che può aiutarli a comprendere meglio gli altri e l'ambiente circostanze, indagandone aspetti che esulano dal proprio punto di vista.
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Aumentare la consapevolezza di sé: gli utenti possono esplorare diverse versioni di se stessi in ambienti virtuali, il che può aiutarli a prendere coscienza delle loro potenzialità e dei loro limiti. Facilitare le interazioni sociali che aiutano gli utenti a conoscersi meglio. Ciò può avvenire consentendo alle persone di incontrarsi e interagire in ambienti virtuali, per poi passare in un secondo momento a incontri nel mondo reale.
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Sviluppare competenze legate alla programmazione informatica, all'arte, al design, alla composizione musicale e ad altre attività creative, fornendo agli utenti strumenti per la creazione.
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Chatbot che assumono la forma di avatar e sono in grado di interagire con gli esseri umani in tempo reale.
Il metaverso può dare ancora molto in ambito di sperimentazione tecnologica ed esplorazione della vita reale. Forse non sarà immersivo o interattivo come molti si aspettano, ma ha il potenziale per diventare qualcosa di molto più grande di ciò che è: può darci l'opportunità di sperimentare nuove esperienze, come l'IA e la blockchain, esplorando nuovi modi in cui possono essere utilizzate. Va da sé che potrebbe non essere la prossima grande novità dei social media ma, se non altro, oltre alle utilità menzionate, questa novità ci insegnerà a costruire videogiochi migliori e forse anche a progettare meglio le città in futuro.
Il team di bitCorp